Quando parliamo di derivati finanziari ci riferiamo a strumenti o contratti finanziari, che legano il loro valore a uno o più beni presente nel mercato, da questo appunto il termine ‘derivati’.
Presenti sulla scienza finanziaria mondiale dai primi anni Duemila, si sono conquistati una posizione accentratrice in tutta l’economia globale.
Descrizione dei derivati finanziari
Nello specifico, per descrivere i derivati finanziari, li accomuneremo a un contratto tra due parti.
L’origine della parola ‘derivati’ ci aiuta a capire che, non avendo un proprio valore intrinseco,
lo derivano da altri prodotti finanziari, come ad esempio beni esistenti, che al variare del loro prezzo fanno variare anche quello del derivato.
Quindi il loro valore si lega all’andamento del valore di un altro prodotto finanziario e anche dalla previsione che si avvererà un evento nel futuro.
L’evento, il titolo o il bene, che possono essere un tasso di cambio, un indice, un’azione o anche una merce, la cui valutazione trasmette il valore al derivato, viene definito sottostante in inglese: underlying asset.
Vengo utilizzati con scopo protettivo o di copertura, da un determinato rischio di mercato o per scopi semplicemente speculativi, come accade frequentemente da un po’ di tempo.
L’incontro tra il derivato e il sottostante è il frutto finanziario detto (pay-off).
Le caratteristiche che deve avere per essere considerato uno strumento finanziario, sono 3:
- il suo valore cambia in relazione del sottostante che a sua volta si divide in 2 tipi: uno su base finanziaria con al suo interno o il tasso d’interesse, o il valore di un Asset, di un bene, etc, oppure può essere su base creditizia;
- Non è indispensabile un investimento iniziale per usare un derivato finanziario, ma nel caso in cui, si verifichi una richiesta simile, l’investimento economico iniziale è esiguo, relazionato a contratti dello stesso tipo ma subordinati alle oscillazioni brusche del mercato;
- Il derivato è legato a un evento futuro.
Essenza dei derivati finanziari
Lo scopo di questi strumenti economici è di effettuare un investimento finanziario legato alla tendenza del prezzo di un‘altra attività, conosciuta col termine di sottostante.
Quando l’operatività del sottostante è un’attività reale, come per esempio il petrolio, il legname, etc., si chiamerà con il termine inglese commodity derivatives o derivati su attività reali.
Valutiamo specificatamente il loro campo d’attuazione.
Come dicevamo precedentemente, i derivati finanziari, hanno un doppio scopo, uno con tendenza protettiva, di copertura da un pericolo determinato di mercato; l’altro con tendenza di lucro.
La previsione dell’andamento futuro del un valore o indice di un bene è lo scopo del derivato.
Questi indici sono costituiti da:
- I tassi d’interesse;
- I tassi di cambio tra valute differenti;
- Le quotazioni dei titoli;
- I prezzi delle merci;
- I prezzi delle materie prime.
Il pregio dello strumento derivato, è quello di essere acquisibile da una schiera sconfinata di traders, che non posseggono direttamente il bene sottostante con eventuali coinvolgimenti finanziari e acquisti, l’intervento finanziario che li riguarda è legato solo all’andamento del prodotto derivato da cui ne trae il suo valore.
In questo modo del trading online chiunque voglia può acquistare un derivato finanziario, con un rischio, in termini di valore, legato all’investimento economico di un altro trader. Ne consegue che, se l’operazione finanziaria del sottostante non va in porto, il rischio finanziario s’ingrandisce.
I derivati finanziari e le tipologie specifiche
Derivati finanziari
Ci sono diverse categorie di riferimento che riguardano gli strumenti finanziari derivati:
- di tipo simmetrico;
- di tipo asimmetrico.
Nel primo gruppo di tipo simmetrico, sia il compratore che il negoziante, hanno l’obbligo di aprire un’operazione di trading online entro una scadenza specifica.
Nel secondo gruppo di tipo asimmetrico, è solo il negoziante ad obbligarsi ad accontentare l’impegno dell’acquirente. In questo tipo di derivati asimmetrici, quando il compratore paga il premio, ha diritto di scegliere se acquistare o no i bene sottostante.
In un’altra categoria i derivati finanziari si dividono in:
- negoziati sui mercati regolamentati;
- over-the-counter (OTC).
Nel primo gruppo di derivati negoziati sui mercati regolamentati, troviamo i contratti resi ufficiali dall’autorità competente nei mercati su cui vengono negoziati. Hanno un tipo di assetto standard, con qualità analoghe.
Valori che rispettano la regolamentazione sono:
- l’attività sottostante;
- l’arco di tempo;
- il taglio minimo di negoziazione;
- le modalità di liquidazione;
- altre qualità secondarie.
I valori sopraindicati si riferiscono a:
- Attori che vi operano.
- Autorità che usano il controllo; nel nostro paese (Italia), l’organismo di regolamentazione dei derivati è l’ IDEM gestito da Borsa Italiana SpA.
- Beni dell’interesse dello scambio.
- Configurazione dei negoziati.
- Modalità di realizzazione dei prezzi.
Il mercato regolamentato ospita i seguenti strumenti:
- opzioni;
- futures;
- warrants;
- covered warrants;
- ETF.
I derivati OTC (Over-The-Counter)
Sono i derivati patteggiati bilateralmente, senza l’intervento dei mercati regolamentati, direttamente tra i due soggetti, a volte si possono adeguare ai bisogni di tutte e due le parti, in base alle esigenze, come lo stabilire l’importo, la scadenza e i tempi d’attuazione.
Nel mercato destinato all’over-the-counter troviamo negoziati del tipo:
- swap;
- forward.
I derivati sono abbinati a operazioni finanziarie con 3 finalità precise:
- di copertura;
- di speculazione;
- di arbitraggio.
Nella prima categoria di copertura, troviamo le negoziazioni di un bene con riduzione del rischio finanziario di un capitale base. Si usa per schermare il prezzo di un bene nel caso in cui si attuino oscillazioni inattese di questo nel mercato. Utilizzando questo tipo di derivati si può annullare l’andamento contrario del mercato bilanciando le uscite in perdita o i guadagni.
Nella seconda categoria di speculazione, troviamo le negoziazioni che offrono la possibilità di attribuirsi il rischio di un investimento, basato unicamente sullo sviluppo atteso del prezzo dell’attività sottostante.
Nella terza categoria di arbitraggio, troviamo le negoziazioni con un guadagno senza rischio.
Per ottenere questo saranno necessari negoziati abbinati tra derivato e sottostante, così facendo si potrà mettere in vendita il bene sopravvalutato comprando nello stesso tempo quello sottovalutato. Con quest’intervento finanziario il profitto ottenuto sarà senza rischio.
Un caso a parte sono i prodotti strutturati, che differiscono dai derivati, perché costituiti da un solo e unico prodotto, composto dall’unione di uno o più prodotti finanziari con uno o più prodotti derivati.
I contratti dei derivati finanziari
I principali contratti che si riferiscono ai derivati finanziari sono:
- contratti forward che ha come scopo del contratto le merci, gli strumenti finanziari, gli indici di borsa e di valuta;
- financial futures;
- swap;
- opzioni.
ContrattI forward e future
Il contratto forward
Questo tipo di contratti forward, sono quelli a termine, con una struttura semplice di tipo derivato simmetrico, negoziati fuori borsa. Vengono regolati quando avviene la consegna dell’attività oggetto del contratto. Quindi una delle due parti sarà obbligata a comprare un’attività, a un prezzo e una data determinata, legata alla scadenza del contratto.
Dalla parte opposta ci sarà l’obbligo di comprare l’attività sottostante, con prezzo e data predefinita. Colui che si impegna a comprare un contratto a termine otterrà una “posizione lunga“, di contro chi vende assumerà una “posizione corta“. Il contratto avrà termine con la consegna del bene e con il pagamento in contanti di differenziali. I forward, negoziano con titoli, valute e anche tassi d’interesse.
Una specifica di questo tipo di contratto è il FRA, ovvero Forward Rate Agreement, con cui i due soggetti si impegnano a corrispondersi un prefissato importo, in una data futura ma già stabilita.
Il contratto financial futures
Il contratto financial futures si riferisce ad un contratto di tipo derivato, simmetrico e standardizzato scambiato su mercati regolamentati, dove sia acquirente che negoziante, fissano di scambiarsi una certa quantità di uno strumento con un prezzo e una scadenza scelti a priori e fissati.
Presenta una qualità peculiare, cioè inserisce un terzo soggetto estraneo conosciuto come clearing house con il compito di assicurare il buon fine delle negoziazioni e, nel momento in cui deve essere saldato la stipula, si scambia ad entrambe le parti, prendendo la mansione di venditore nei confronti del compratore e conseguentemente compratore nei raffronti del venditore.
Le funzioni di clearing house, in Italia, sono a cura della Cassa di compensazione e garanzia (CC&G).
L’incarico di clearing house pretende da ambedue le parti una garanzia, che consta nel deposito di una somma di denaro immessa al momento dell’apertura di ogni posizione, conosciuta anche come margine di garanzia.
Il margine non può essere selezionato in alcuna maniera forfettariamente, ma deve essere stabilito in percentuale sul valore del contratto stipulato. Questa percentuale è paragonata alla possibilità di mutamento massimo che il contratto futures può censire in un giorno.
Il contratto Swap
È un contratto che si occupa di tassi d’interesse e di valute, prevedendo l’accordo, di ambedue le parti, di attuare in un certo periodo di tempo, prefissato a priori, un commercio. L’oggetto dello scambio è un insieme di compensi, il cui calcolo si basa su tassi di interesse diversi su uno stabilito capitale.
Questo scambio dei compensi non capita in parti uguali ma è fondato sul differenziale, un pagamento imposto da una parte all’altra parte, quantificato sulla disuguaglianza tra pagamento a debito e pagamento a credito.
Chi ha la posizione di acquirente dello swap è inteso come colui che nel contratto effettua i pagamenti a tasso fisso.
Il venditore è invece inteso come quello che si obbliga a realizzare i pagamenti ad un tasso variabile.
Le opzioni
Queste sono definite contratti derivati asimmetrici, con cui il compratore dell’opzione, in seguito al pagamento di una somma di denaro, acquisisce la capacità di decretare se dare attuazione o meno ad una specificata operazione. Potrà anche decidere se fissare l’esecuzione ad una definita scadenza.
Come risultato, il venditore riscuote subito il premio, ma resta condizionato alle decisioni prossime del acquirente. Così si stabilisce una relazione di dipendenza, cioè un contratto asimmetrico, dove il compratore possiede “il diritto di …“, mentre il venditore possiede “un vincolo di …“
Il diritto di acquistare l’attività sottostante è detta opzione “Call”.
Il vincolo di vendere è detto opzione “Put”.
Di seguito una sintesi delle diverse opzioni:
- In the money: è l’opzione che si ha solo quando il compratore ha convenienza a esercitarla. In una simile situazione il prezzo del mercato deve essere maggiore al valore di esercizio se ci riferiamo a un’opzione “Call”, contrariamente sarà minore e quindi diremo di un’opzione “Put”.
- At the money: è l’opzione che si ha solo quando il valore di esercizio è identico al valore di mercato. In questa specifica circostanza al compratore risulta irrilevante possedere l’esercizio dell’opzione o lasciarla andare.
- Out of the money: è l’opzione che si ha quando il valore di mercato è basso in relazione al valore di esercizio. In questa occasione ci riferiamo a un’opzione “Call”, in caso contrario si parla di opzione “Put”.
- Deep in/out of the money: si riscontra quando vi è un elevato margine di disparità tra il prezzo corrente dell’attività sottostante e il prezzo d’esercizio.
Per i contratti con opzioni, ci sono ancora alcuni particolari da chiarire:
- Valore intrinseco dell’opzione si riferisce al prezzo che l’opzione avrà alla scadenza. Il valore sarà allo zero quando l’esercizio dell’opzione non sarà consigliabile, o contrariamente assume valore positivo;
- Valore temporale si riferisce allo scarto tra il prezzo dell’opzione e il suo valore reale.
I contratti che possiedono strumenti derivati permettono di ampliare o limitare la loro presenza a rischi finanziari. L’attività di realizzazione è dinamica ed efficace e può implicare anche altri soggetti.
Per impiegare correttamente i derivati finanziari, è importantissimo capire che chi li utilizza, deve essere capace di pesare e cogliere i rischi perché illustrano un vero e proprio rischio per il capitale investito.
Saranno poi le autorità di vigilanza a garantire la corretta conduzione patrimoniale dei soggetti che esercitano con i derivati finanziari.